Città e Borghi

La Maremma è un territorio in cui si respira storia in ogni luogo, tra le meraviglie di resti etruschi e romani, castelli e borghi medievali, in ognuno dei suoi borghi sarà possibile scoprire qualcosa di unico ed inaspettato…

Grosseto
Grosseto è una città tutta da scoprire, pur essendo una delle città toscane meno conosciute, all’iterno del suo centro storico nasconde luoghi e monumenti di rara bellezza.
Le sue chiese nascondono tesori di grande valore: il Duomo ricco di intarsi, svela al suo interno la Madonna delle Grazie di Matteo di Giovanni; una croce attribuita a Duccio di Boninsegna sormonta l’altare della Chiesa di San Francesco e da ammirare è sicuramente la Chiesa più antica della città, la Chiesa di San Pietro.
Ma Grosseto non è soltanto storia e cultura, in centro negozi, locali e ristoranti ne fanno una meta molto apprezzata in cui spendere qualche ora di svago tra shopping ed esperienze enogastronomiche.
Da non perdere è senz’altro una passeggiata sulle antiche mura della città fino a raggiungere la fortezza.

Massa Marittima
Massa Marittima è senz’altro la più importante meta turistica della Maremma, passeggiando nel borgo tra gli edifici storici si aprono stupendi panorami sulla campagna, fino a scorgere il mare. Rimarrete estasiati dalla bellezza e dagli spazi architettonici di Piazza Garibaldi sulla quale si affacciano la Cattedrale di San Cerbone, il Palazzo del Podestà (XIII secolo), il Palazzo dei Conti di Biserno ed il Palazzo Comunale (XIV secolo) ricavato dall’incorporazione di varie case e torri duecentesche. Ma oltre la piazza e tutto intorno ad essa, tra città vecchia e città nuova si celano molti altri edifici di epoche diverse di grande interesse. Massa Marittima è inoltre conosciuta per le sue tipicità gastronomiche, da degustare accompagnate due buon bicchiere di vino, il Monteregio di Massa Marittima, una denominazione molto apprezzata.
Parlando invece di tradizioni, Massa Marittima è famosa per la rievocazione storica chiamata Balestro del Girifalco che si svolge ogni anno a maggio e agosto, un’antica tradizione locale, in cui i migliori tiratori massetani si sfidano, in costumi d’epoca, nel tiro della balestra.

Pitigliano
Pitigliano è nota come una delle tre città del tufo, insieme a Sorano e Sovana. Questo appellativo deriva dal fatto che è una città quasi interamente scolpita nel tufo, con le case a picco sui sui suoi versanti e con una massiccia e imponente fortezza che copre l’unico lato esposto. Città abitata già dagli etruschi e dai romani, divenne un importante centro nel XV secolo. Si accede al paese attraverso l’arco conosciuto come La Porta. Pitigliano è un borgo intriso di storia ed è ricco di edifici costruiti in varie epoche: il rione Capisotto, la sua parte medievale, con il Duomo e la Chiesa di Santa Maria e San Rocco; il ghetto ebraico, chiamato la piccola Gerusalemme, oltre ad offrire innumerevoli meraviglie storico-artistiche è stato per decenni un esempio di armoniosa convivenza cultura le tra cristiani ed ebrei.
L’importanza della comunità ebraica è stata tale che anche oggi restano importanti segni per le vie del ghetto, nel percorso scavato nel tufo che conduce all’antico macello kosher, al forno delle Azzime, al bagno Milkve e a una cantina dove tutt’oggi si produce vino kosher. Una visita da non perdere è senz’altro quella al Museo della cultura ebraica. Tra le molte tipicità enogastronimiche locali, merita senz’altro una menzione lo Sfratto dei Goym. Lo sfratto è il dolce più rappresentativo e conosciuto di Pitigliano ed una delle sue tradizioni più antiche, riconosciuto oggi tra i presidi Slow Food.
È un dolce molto semplice, legato alla tradizione ebraica, preparato con pochi ingredienti, una sottile sfoglia preparata con farina, uova, zucchero, burro e spezie, ed un ripieno di miele, noci, noce moscata e scorze di agrumi.
Questo dolce ha un grande significato storico: la sua forma ricorda quella del bastone utilizzato dagli uomini del duca Cosimo dei Medici per bussare alla porta degli ebrei ai quali poi veniva intimato lo sfratto, a causa di un editto emanato dallo stesso Cosimo che prevedeva l’obbligo di residenza per gli ebrei all’interno del ghetto ebraico.
Sul sagrato della Chiesa il 16 agosto, festa del patrono, le donne del paese offrono biscotti preparati in casa.

Capalbio
Se Pitigliano è nota come la piccola Gerusalemme, Capalbio è invece conosciuta come la piccola Atene. Ultima città nell’entroterra toscano, Capalbio si affaccia, regalando un panorama mozzafiato, sul promontorio di Ansedonia. È l’unica città medievale interamente conservata dentro particolarissime mura a doppia cinta, con due camminamenti di ronda, su livelli differenti.
Capalbio è un luogo veramente particolare ed unico, il suo fascino gli è valso il primo posto nelle guide blu di Legambiente e Touring Club, ma soprattutto il primo posto nel cuore di vip, politici ed intellettuali, che lo hanno eletto come loro luogo di vacanza preferito sin dagli anni ’60, con un notevole impulso per le iniziative culturali. Capalbio oggi ospita, infatti, festival come il Capalbio International Short Film Festival, rassegna di cortometraggi di rilevanza internazionale.

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